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E se la nostra ossessione per l’efficienza ci stesse rendendo meno efficienti? Scopriamo 7 semplici modi per essere più produttivi!

1) Introduzione


Chi non apprezza l’efficienza?
Efficienza vuol dire “più con meno”: più chilometri per litro, più luce per watt, più parole al minuto. Gli algoritmi, i big data, il cloud, ci stanno dando di più per meno. Attraverso una “stramba” metafora vogliamo mostrarvi come il passato può aiutarci a capire meglio il presente. Continua a leggere!

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2) Metafora della pianta della patata

 
Niente come la metafora della patata sintetizza quali possono essere i pericoli dell’efficienza.La patata è originaria delle Ande e da lì si è diffusa in Europa a partire dagli antichi Inca. La patata è un capolavoro di alimentazione bilanciata.Il Re Federico il Grande di Prussia ne fu il primo sostenitore; era convinto che il tubero avrebbe potuto aiutare ed accrescere la popolazione di prussiani in buona salute. E più prussiani in salute voleva dire più soldati prussiani in salute. Alcuni di quei soldati catturarono Parmentier, un medico militare francese. Parmentier all’inizio fu sconvolto da quella dieta giornaliera di sole patate fornite ai prigionieri, ma finì per apprezzarla, pensò che lo volessero far diventare una persona più sana. Così, quando lo liberarono, si prese il compito di diffondere le patate in Francia, avendo dalla sua parte alcuni amici potenti: addirittura Benjamin Franklin gli consigliò di organizzare un banchetto in cui ogni piatto contenesse patate. E Franklin fu ospite d’onore. Ma c’era un’insidia, in tutto questo: la patata era troppo efficiente per il bene dell’Europa.

In Irlanda la accolsero come un miracolo; le patate prosperarono e la popolazione aumentò. Tuttavia, le patate irlandesi erano geneticamente identiche, di una varietà molto efficiente, chiamata Lumper: il problema delle patate Lumper era che un tipo di peronospora proveniente dal Sud America che aveva infettato la patata le avrebbe poi infettate tutte. Fu a causa di questa monocoltura che milioni di persone morirono e altri due milioni furono costretti a emigrare. Una pianta che si pensava salvasse dalla carestia finì per crearne una delle più tragiche.

3) Il problema dell’efficienza di oggi


Chiaramente le conseguenze dell’efficienza contemporanea sono meno drastiche, ma più croniche, poiché possono protrarre i mali che invece si vorrebbero risolvere. Prendiamo ad esempio le cartelle cliniche digitali: all’inizio sembravano la risposta al problema della scrittura a mano dei medici e avevano il vantaggio di fornire dati migliori per le cure. In pratica, invece, hanno generato molto più lavoro di scrittura digitale. E ora i medici si lamentano di avere meno tempo per vedere i pazienti di persona.  L’efficienza ci si può ritorcere contro anche con i “falsi positivi”: gli ospedali hanno centinaia di dispositivi per segnalare allarmi, che molto spesso gridano “Al lupo” e ci vuole tempo per far rientrare l’allarme, e quel tempo genera fatica, stress e, ancora una volta, fa trascurare i problemi veri dei pazienti. Anche i “falsi negativi” possono costituire un problema; gli algoritmi imparano molto e in fretta, ma ci possono parlare solo del passato. Molti libri del passato, ora classici, ebbero pessime recensioni, tipo “Moby Dick”.  Oppure, pensiamo alle batterie a ioni di litio in dispositivi portatili, esse si basano su un principio vecchio di 30 anni. Quante batterie di smartphone, oggi, durano un intero giorno con una sola carica?

4) 7 modi di “inefficienza positiva” per essere più produttivi


Dati e misurazioni sono importanti, ma non sufficienti. Va lasciato spazio all’intuizione e alle abilità umane.

  1. Accetta la serendipità. Le svolte sbagliate, a volte, possono essere produttive;
  2. Alzati dal divano. Qualche volta può essere più efficiente fare le cose nel modo difficile. E’ meraviglioso poter controllare le luci, regolare il termostato, persino spolverare la casa senza alzarsi dal divano, ma le ricerche mediche hanno mostrato che muoversi, camminare, è una delle migliori cose che si possano fare per il cuore (e per il girovita);
  3. Monetizza i tuoi errori. Alcuni “incidenti” possono generare cose davvero creative. A Tad Leski, un architetto del Metropolitan Opera al Lincoln Center, mentre stava lavorando su uno schizzo, cadde dell’inchiostro bianco sul disegno. Altri lo avrebbero solo gettato via, ma Leski fu ispirato a realizzare un candelabro scintillante che fu probabilmente il più notevole del suo genere nel ventesimo secolo;
  4. Qualche volta, tenta la via più difficile. Prendere annotazioni su una tastiera dovrebbe essere il modo migliore per cogliere quello che un oratore dice, per poterlo riesaminare; tuttavia, le ricerche dimostrano che quando dobbiamo riassumere quello che un oratore dice, prendendo nota su carta con penna o matita noi elaboriamo quelle informazioni autonomamente ed impariamo molto più attivamente che non trascrivendo pedissequamente quanto viene detto;
  5. Proteggiti attraverso la diversificazione. La monocoltura può essere letale. Ricordate la patata? Fu efficiente, finché non lo fu più. La diversificazione si applica anche alle organizzazioni; il software può dire cosa ha portato al successo la gente nel passato, ed è utile, talvolta, nel selezionare i dipendenti. Ma, ricordiamoci, l’ambiente cambia continuamente e il software per le selezioni non può dirlo in alcun modo, e neanche noi, chi diventerà utile in futuro. Occorre quindi integrare con l’intuizione ciò che dice l’algoritmo e cercare persone con diverse conoscenze, diversi contesti culturali e prospettive;
  6. Proteggiti dalla ridondanza e dalle abilità umane. Perché due aerei 737 MAX sono precipitati? Non conosciamo ancora la storia completa, ma sappiamo come prevenire tragedie in futuro: servono molti sistemi indipendenti, così se uno fallisce, gli altri possono rimediare. Abbiamo anche bisogno di soccorritori qualificati, e questo implica addestramento continuo;
  7. Sii razionalmente stravagante. Edison fu un pioniere nella cinematografia così come nella tecnica della fotografia. Il suo manager impiegò un ingegnere per l’efficienza, che consigliò a Edison di risparmiare soldi usando di più lo stock della pellicola girata e facendo meno riprese nuove.  Edison era un genio, ma non capì le nuove regole dei lungometraggi e il fatto che il fallimento fosse diventato il prezzo del successo. Fu Irving Thalberg, un ex segretario con  grande intuizione, che realizzò la stravaganza razionale, prima alla Universal, diventando poi il produttore ideale di Hollywood.

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Riassumendo, per essere efficiente sul serio, si deve ottenere l’inefficienza ottimale. Il percorso più breve può essere una curva, piuttosto che una linea retta. E Charles Darwin lo capì: quando incontrava un problema difficile percorreva un sentiero di sabbia che aveva costruito dietro casa sua. Un percorso produttivo può essere “fisico”, come per Darwin, o virtuale, o una deviazione imprevista dal percorso che abbiamo tracciato. Troppa efficienza può indebolirlo, ma un pò di inefficienza positiva lo può rinforzare e ispirare.

E tu conosci qualche altro metodo per essere più produttivi? Dicci la tua nei commenti qui sotto e leggi l’articolo “INVESTIMENTO EMOTIVO: Cos’è e Come Evitarlo?” su SuitUpBlog 🙂
Articolo redatto in collaborazione con il consulente Iris Gargano. Esperta di comunicazione efficace, orientamento professionale e sviluppo personale. Visita il suo sito per saperne di più e compila il form per ricevere una prima consulenza gratuita!

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