INVESTIRE IN BORSA: 6 ERRORI che tutti gli INVESTITORI fanno
Indice dei contenuti:
1) Introduzione
“Questa azione ha fatto il 20% il mese scorso, quindi, sicuramente farà almeno il 10% questo mese, la compro adesso e poi la vendo”
Avrai sicuramente sentito anche tu trader o investitori pronunciare almeno una volta questa frase, convinti di fare l’affare della vita, rilevatosi invece un investimento poco redditizio. Sono tantissimi i bias o le convinzioni che la nostra mente ci crea, che invece non hanno delle solide fondamenta sulle quali poggiarsi. I mercati finanziari non seguono le nostre convinzioni, i mercati infatti sono piuttosto complessi da comprendere e prevedere.
Per questo motivo, questo articolo vuole essere un piccolo compendio che ha lo scopo di descrivere 6 errori comuni in cui incappano gli investitori ed i trader, soprattutto se non molto esperti. Non è solo importante leggerlo, ma è fondamentale farlo proprio e assimilarlo per non incappare in bias cognitivi o errori facilmente evitabili. Continua a leggere!
2) Errori più Comuni degli Investitori
Comprendere quali sono gli errori più comuni che gli investitori commettono durante la loro operatività nei mercati finanziari è un elemento essenziale ai giorni d’oggi, infatti, è possibile imparare dagli errori altrui per evitare di commetterli a nostra volta e quindi scongiurare la perdita dei nostri risparmi investiti. Andiamo, dunque, alla scoperta di 6 dei principali errori commessi da trader e investitori:
- Fidarsi delle proprie emozioni: gli investitori spesso si fanno influenzare dalle proprie emozioni, come la paura o l’avidità, e prendono decisioni impulsivamente senza considerare a fondo le conseguenze. Si tratta di uno dei più comuni errori relativi agli investimenti finanziari. Ecco alcuni esempi:
- Avversione alle perdite (loss aversion). Il Nobel Daniel Kahneman ha dimostrato che il dolore associato ad una perdita è pari al doppio del piacere associato ad un guadagno. Questa scoperta spiega come mai gli investitori siano restii a vendere in perdita, ad assumere rischi in vista di guadagni elevati, o tendano a consolidare troppo presto i guadagni ottenuti.
- Action bias. Mentre sui mercati molto spesso l’inattività premia (investimento passivo), molti investitori esibiscono una sorta di iperattività. Guidati dal flusso incessante di notizie essi movimentano il portafoglio con frequenza non necessaria nel tentativo di migliorare la performance.
- Comportamento gregario. Le persone preferiscono perdere in compagnia che guadagnare da sole. Così, nel tentativo di non sentirsi “stupide”, imitano il comportamento del gregge. Ciò induce a comprare quando i mercati sono ai massimi e a vendere in prossimità dei minimi.
- Mancanza di diversificazione: gli investitori spesso mettono tutti i loro soldi in un solo tipo di investimento, come azioni di una singola azienda o in un settore specifico, senza considerare il rischio di perdita che ne deriva. L’investitore tende a concentrare il proprio portafoglio su ciò che conosce meglio. Ad esempio, dando un’enfasi eccessiva agli strumenti finanziari emessi o quotati nel proprio paese di origine (home country bias). Altre volte la diversificazione è solo apparente. A fronte di una pluralità di strumenti finanziari, il portafoglio è tuttavia concentrato su poche asset class, paesi o settori, creando delle pericolose sovrapposizioni. Un discorso analogo riguarda la diversificazione valutaria. Molti portafogli sono per lo più denominati in euro, o prevedono la copertura sistematica dal rischio di cambio. Questo è penalizzante nel lungo periodo, poiché una eventuale crisi della moneta unica travolgerebbe il portafoglio.
- Ignorare i costi: gli investitori spesso non tengono conto dei costi associati ai loro investimenti, come le commissioni di negoziazione o di gestione, che possono ridurre significativamente i loro rendimenti. I costi sono un elemento fondamentale da cui dipende la redditività di lungo periodo di un portafoglio. Evitare strumenti cari ed inefficienti, come fondi comuni, certificates, polizze e quant’altro e scegliendo, invece, prodotti efficienti come gli ETF è il primo passo per incrementare i profitti. Tanto più bassi saranno i guadagni futuri attesi dalle varie forme di investimento (azioni, obbligazioni, materie prime, ecc.), tanto più importante sarà il ruolo dell’ottimizzazione di oneri e tasse.
- Non avere un piano a lungo termine: gli investitori spesso non hanno un piano di investimento a lungo termine (10/20 anni), si concentrano invece solo sulle performance di breve termine (6 mesi/1 anno), guadagnare tutto subito, il che può portare a scelte avventate e molto spesso non redditizie. Ricorda che la prima virtù di un buon investitore è proprio quella della pazienza. Infatti, un investitore sà bene che non tutti le operazioni che compie oggi porteranno i loro frutti domani, proprio come una pianta necessita di acqua e di tempo per crescere forte, anche i tuoi investimenti hanno bisogno del giusto tempo per generare dei rendimenti interessanti. Focalizzati nel lungo periodo.
- Seguire le mode: gli investitori spesso sono inclini a seguire le mode di investimento del momento, come ad esempio le criptovalute, l’energia pulita, l’intelligenza artificiale o la space economy, senza però considerare le loro specifiche circostanze finanziarie o di mercato e senza analizzare nel dettaglio i dati macroeconomici e statistici. Dato che le mode vanno e vengono per definizione, ma i tuoi risparmi “dovrebbero” rimanere a lungo nel tuo conto corrente, fai attenzione a voler cavalcare le mode, ricerca piuttosto titoli di valore.
- Suddividere il portafoglio: molti investitori commettono l’errore di considerare ogni strumento finanziario, titolo o asset class all’interno del proprio portafoglio come se fosse un investimento assestante dal totale. Non è assolutamente corretto suddividere il tuo portafoglio complessivo in tanti mini portafogli separati composti da uno o pochi titoli, in quanto l’investimento va considerato nella sua interezza. In effetti, il titolo che oggi performa bene, potrebbe non farlo anche domani e viceversa. Proprio come un grande chef utilizza diversi ingredienti (titoli) per creare un piatto (portafoglio finanziario) strepitoso, anche tu dovresti ragionare allo stesso modo con i tuoi investimenti.
E tu conosci altri errori comuni tra gli investitori? Faccelo sapere nei commenti qui sotto e leggi l’articolo “Come INIZIARE ad INVESTIRE da zero: 4 semplici passi” su SuitUpBlog 🙂
Articolo redatto dal consulente Leonardo Papaveri!