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Sfruttare gli anni universitari per raggiungere la pensione in anticipo. Ecco come funziona il riscatto di laurea (ordinario e agevolato) e perché, in molti casi, è bene muoversi in fretta

1) Riscatto della Laurea: Cos’è


Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Il riscatto di laurea consente di convertire a pagamento gli anni passati all’università – 3 o 5, a seconda degli anni previsti dal proprio corso legale di studi – in anni utili al perfezionamento dei requisiti utili alla pensione. Si tratta pertanto di una possibilità interessante da valutare per quanti vogliono raggiungere la pensione con qualche anno di anticipo.

2) A chi è rivolto

La facoltà di riscattare gli anni di studi ai fini pensionistici è riconosciuta a una condizione fondamentale, il conseguimento del diploma. La facoltà di riscatto non viene quindi accordata a quanti, pur avendo seguito un corso di studi universitario, non lo abbiano poi concluso. Di seguito vengono elencati, in particolare, i titoli riconosciuti

  • diplomi universitari, relativi a corsi di durata non inferiore ai due anni e non superiore ai tre anni; 
  • diplomi di laurea, relativi sia al cosiddetto “vecchio ordinamento” (corsi di durata non inferiore ai quattro e non superiore ai sei anni) sia degli ordinamenti universitari “post riforma” (lauree magistrali e specialistiche); 
  • diplomi di specializzazione, conseguiti successivamente alla laurea e al termine di corsi di durata non inferiore ai due anni; 
  • dottorati di ricerca
  • diplomi rilasciati da Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (con riferimento ai corsi attivati dall’anno accademico 2005/2006): diplomi accademici di primo e secondo livello, diploma di specializzazione, diploma accademico di formazione alla ricerca. 

Possono essere inoltre riscattati anche eventuali titoli di studio conseguiti all’estero, purché di valore legale in Italia. Il riscatto può poi riguardare tutto il corso di studi o singoli periodi; possono essere riscattati anche due o più corsi di laurea. Non viene invece accordato né a eventuali periodi fuori corso né ai periodi in cui l’interessato sia stato contestualmente studente e lavoratore. Per quest’ultimo caso, infatti, si muove dal presupposto che il richiedente, nei periodi in cui abbia appunto contemporaneamente studiato e lavorato, risulti già “previdenzialmente coperto” proprio dall’attività lavorativa svolta.  Più precisamente, i periodi per i quali viene richiesto il riscatto non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali.  Ulteriori informazioni  su casi peculiari sono disponibili sul sito INPS.

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Fatte queste premesse, è bene precisare che la facoltà di riscatto è riconosciuta a tutti gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (lavoratori dipendenti e autonomi), alle relative forme sostitutive ed esclusive nonché alla gestione separata, il che vuol dire che si estende anche a dipendenti pubblici e parasubordinati. Importante tuttavia precisare che anche le Casse di previdenza per i liberi professionisti ne riconoscono in molti casi la facoltà: possono tuttavia valere regole e modalità diverse rispetto a quelle previste dall’INPS. Ecco perché è molto importante documentarsi presso un professionista

3) Come Funziona


L’onere di riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato con le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

  • Per i periodi che rientrano all’interno del periodo retributivo, la somma da versare è determinata secondo il meccanismo della cosiddetta riserva matematica: di fatto, l’onere varierà quindi in base a diversi fattori come età, sesso, periodo da riscattare e retribuzioni percepite negli ultimi anni. Per approfondimenti si rimanda all’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338;
  • L’onere dei periodi di riscatto da valutare con il metodo contributivo è invece calcolato applicando l’aliquota contributiva della gestione di riferimento (ad esempio, il 33% per i lavoratori dipendenti) sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. 

L’importo dovuto per il riscatto può essere versato in un’unica soluzione o, eventualmente, tramite MAV o addebito diretto sul conto corrente in 120 rate mensili. Nel caso in cui si scelgano le rate, vale comunque la possibilità di estinguere anticipatamente il debito, senza costi aggiuntivi. Il mancato importo della soluzione unica o della prima rata viene interpretato dall’INPS come implicita rinuncia alla domanda, che potrà comunque essere ripresentata in futuro. Per le rate successive alla prima, un ritardo nel pagamento comunque non superiore ai 30 giorni è consentito non più di 5 volte. Il pagamento può essere interrotto in qualsiasi momento, senza perdere quanto già sborsato: in questo caso, verrà però accreditato il solo periodo corrispondente a quanto effettivamente versato. Impossibile invece richiedere la restituzione di quanto già versato. 

Esempio
Ipotizziamo un soggetto voglia riscattare quattro anni di laurea e che abbia presentato domanda di riscatto nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti il 31 Gennaio 2021; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a € 32.170, l’importo da pagare per riscattare 4 anni è pari a € 42.464,4 (32.170×33% =10.616,1 x 4 anni = 42.464,4).  

NOVITÁRiscatto di Laurea Agevolato
L’articolo 20, comma 6, decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 26/2019, ha introdotto il riscatto di laurea cosiddetto agevolato, che consiste nel fatto che l’onere è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). L’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente ai periodi medesimi. Il contributo è rivalutato secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda. In generale, si può affermare che, sulla base di tale norma, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro. Si rimanda all’articolo sopra citato per approfondimenti.

Per procedere con la domanda di riscatto, il cittadino laureato deve presentare la domanda online all’INPS attraverso il servizio dedicato cliccando qui. Per maggiori informazioni si rinvia alla circolare 27 maggio 2011, n. 77.

4) Conclusioni – Convenienza


In conclusione, la convenienza di attuare il riscatto della propria laurea ai fini pensionistici è piuttosto difficile da valutare, soprattutto per il fatto che in alcuni casi tale azione potrebbe richiedere ingenti somme di denaro (ma non sempre). In generale, si può affermare che il riscatto della laurea può essere conveniente nei seguenti casi:

  • per chi non ha retribuzioni particolarmente elevate, per i lavoratori che tramite questa soluzione riescono a transitare dal sistema misto a quello retributivo;
  • per chi ha iniziato a lavorare molto presto;
  • per le lavoratrici che vogliono accedere a “Opzione donna, la misura che permette di andare in pensione con 58 anni di età e 35 anni di contributi (59 per le autonome);
  • per i lavoratori che vogliono accedere a “Quota 100, la misura che permette di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi.

Tuttavia, ciò che viene sopra riportato è un’indicazione generica non valida per tutti, dunque è assolutamente un bene affidarsi al giusto professionista per valutare la propria situazione pensionistica. Se avete bisogno di supporto tecnico in tal senso, il team SuitUp in collaborazione con il Consulente Fiscale e del Lavoro RagPiattella Paola è a vostra completa disposizione. Di seguito vengono riportati i nostri contatti.

Dicci la tua nei commenti qui sotto e leggi l’articolo “6 Trucchi per pagare meno Tasse” su SuitUpBlog 🙂
Articolo redatto dal consulente digitale Leonardo Papaveri!

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