Condividi!

Non sai come selezionare il miglior ETF per il tuo portafoglio? I mercati finanziari sono pieni di strumenti da acquistare, e non è sempre facile individuare il migliore per le nostre esigenze. Con questa guida scoprirai 8 semplice step che ti aiuteranno ad individuare lo strumento più adatto a te!

1) Che cos’è un ETF


Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono particolari fondi d’investimento a gestione passiva. Come accade per tutti i fondi, quando si acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Investire in un fondo equivale a mettere il proprio risparmio insieme a quello di altri investitori, il gestore del fondo acquisterà poi con questo denaro gli strumenti su cui si andrà a investire. La performance dell’investimento sarà data dal risultato di tutti i singoli strumenti su cui il fondo investe. La peculiarità degli ETF è che si tratta di fondi che adottano strategie passive. Questo vuol dire che gli ETF hanno lo scopo di replicare l’andamento di un determinato indice o il prezzo di una determinata asset class. Per approfondire questo strumento finanziario nel dettaglio vi invitiamo a leggere il seguente articolo correlato.

2) Conviene investire in ETF?


Il mercato finanziario è in continua evoluzione
, e di fronte agli strumenti tradizionali (azioni, obbligazioni, fondi di investimento), si affacciano per gli investitori possibilità nuove, al fine di poter diversificare, e possibilmente trarre maggior rendimento dai propri investimenti. Un esempio di strumento non convenzionale (per lo meno per le banche) è sicuramente l’ETF. Scopriamo di seguito i principali vantaggi ad esso associati:

  • Investimento diversificato: Come per tutti gli strumenti finanziari, la diversificazione della propria asset allocation è una regola imprescindibile per ridurre il rischio dei propri investimenti. Con gli ETF diversificare è più semplice ed efficace. Se con altri asset per diversificare occorre acquistare diversi titoli, con gli ETF si può avere un paniere di titoli completo acquistando un solo strumento finanziario, poiché “investire in un ETF significa prendere facilmente posizione su un intero indice di mercato, che facendo riferimento ad un paniere ampio di titoli, diversifica e diminuisce il rischio dell’investimento”;
  • Costi Bassi: Gli ETF hanno per loro intrinseca natura una struttura dei costi di gestione bassi rispetto ad altri strumenti. Il costo medio degli ETF è di circa 0,4%, sensibilmente meno rispetto ai fondi a gestione attiva che superano anche il 2% annuo alle volte;
  • Sicurezza: Gli ETF sono strumenti a patrimonio separato rispetto a quello societario dell’emittente. L’investimento, quindi, viene restituito anche in caso di fallimento del gestore del fondo. Se dovesse fallire l’emittente dell’ETF il titolare non avrebbe problemi in quanto il patrimonio dell’ETF è separato giuridicamente da quello dell’emittente;
  • Trasparenza: La natura stessa di questi fondi porta con sé un elevato livello di trasparenza. Esposizione valutaria, masse gestite, merito creditizio, tipologia di replica sono tutti misurabili in maniera agevole. Nel KID o “Key Information document” dell’ETF sono presenti tutte le informazioni chiave relativamente a tale strumento;
  • Performance: Replicando l’andamento di un mercato di riferimento, l’ETF si aggiudica dunque la performance del mercato stesso, ed è ampiamente dimostrato come pochissimi fondi a gestione attiva (meno del 10%) riescano a battere le perfomance offerte dal mercato ogni anno. Avere quindi una performance equiparabile a quella del mercato è già un ottimo risultato e questo è ciò che fa l’ETF.

market

3) Come scegliere il Miglior ETF da comprare  


Come si individua un ETF da comprare se ho già in mente un indice che voglio replicare e tracciare?
Questa è la domanda che andremo a risolvere in questo paragrafo mostrandoti passo per passo gli 8 principali step/criteri da seguire per cercare l’ETF giusto per te.

  1. SPESE CORRENTI (TER): Uno dei più grandi vantaggi degli ETF è il loro costo basso a confronto con altri investimenti come fondi a gestione attiva. Per valutare il costo di un ETF, puoi osservare l’indice di spesa complessiva (Total Expense Ratio o TER). Il TER ci offre una misura approssimativa delle spese annuali che si dovranno sostenere per poter detenere un ETF. Esso copre le varie spese amministrative, legali, operative e di marketing sostenute dal gestore dell’ETF e dedotte dai rendimenti. Poiché il TER è soggetto a definizioni uniformi dall’industria degli investimenti e dall’Unione Europea e deve essere riportato, sicuramente può essere considerato come un ottimo indicatore di costi e di criteri di selezione. Suggerimento: i minori costi in termini di spese correnti risultano in un maggiore rendimento nel breve e nel lungo termine, per questa ragione, acquista ETF con un TER più basso possibile, sotto lo 0,20% annuo parliamo di un ottimo prezzo per l’Europa;
  2. DIMENSIONE DEL FONDO: Il volume del fondo determina la profittabilità di un ETF. Si deve preferire una dimensione del fondo di oltre 100 milioni di euro per stare tranquilli in termini di “sicurezza” e di “robustezza” del fondo. Superata tale soglia, l’ETF risulta essere sufficientemente redditizio e grande da poter esser liquidato in qualsiasi momento a piacere del possessore. Suggerimento: con un volume del fondo di oltre 500 milioni di euro, l’efficienza economica è assicurata nella maggior parte dei casi;
  3. ETÁ DEL FONDO: Puoi confrontare gli ETF una volta che hanno maturato una ragionevole serie di dati storici. Avrai dunque bisogno di uno storico sulla performance di almeno un anno, meglio ancora se è possibile concentrarsi su un periodo di osservazione di tre o cinque anni. Inoltre, se l’ETF ha la stessa storia, puoi valutare se è a rischio di chiusura (delisting). Gli ETF che sono stati creati di recente hanno di solito un tasso di volume del fondo più basso. In questi casi, non è sempre chiaro se l’ETF ha un volume del fondo basso perchè è stato appena creato oppure se semplicemente non riscuote interesse da parte degli investitori. Se questo è il caso, l’ETF corre il rischio di essere chiuso. Suggerimento: nella ricerca dell’ETF, utilizza l’opzione di filtrare la lista degli ETF disponibili sulla base del criterio “Età” e di ordinare i relativi ETF per “Esistente da più di 5 anni”;
  4. RENDIMENTO: L’ETF perfetto offre esattamente lo stesso rendimento dell’indice che replica. Purtroppo, però, gli ETF sono soggetti agli ostacoli del mondo reale che non hanno effetti sugli indici. Gli ETF, infatti, devono sostenere i costi delle operazioni, le tasse, i salari e gli stipendi, le commissioni di regolamentazione e una lunga lista di altri costi. Mentre, gli indici sono una sorta di classifica mondiale virtuale, pertanto possono calcolare i rendimenti in un mercato non influenzato dai deterrenti degli ETF. La differenza tra i rendimenti del mondo reale degli ETF e i rendimenti virtuali dell’indice viene chiamata differenziale di tracking. Un buon ETF riesce a minimizzare i differenziali di tracking offrendo un rendimento di mercato teoricamente piuttosto simile a quello dell’indice, meno i costi di gestione dello stesso. Si può valutare l’impatto dei differenziali di tracking confrontando gli ETF che seguono il medesimo indice nell’arco di un medesimo periodo di tempo. Suggerimento: Confronta più ETF che replicano lo stesso indice per il medesimo lasso di tempo, non meno di 5 anni, in modo tale da verificare quale tra i selezionati ha ottenuto il rendimento più elevato e che, al contempo, sia più simile possibile all’indice replicato;

    confronto ETF

  5. LIQUIDITÁ ETF: Gli ETF sono comprati e venduti attraverso una borsa valori. Oltre alle commissioni sugli ordini che variano da broker a broker, sul quale non può intervenire direttamente l’ETF, bisogna considerare però lo spread denaro-lettera che dipende dalla liquidità dell’ETF negoziato. Quando si parla di liquidità ci si riferisce all’effettiva agevolezza nel poter negoziare l’ETF in una borsa valori. Più l’ETF è liquido, più probabilmente si potrà venderlo o acquistarlo facilmente. Gli ETF ad ampio mercato solitamente sono molto liquidi in quanto gli strumenti finanziari sottostanti che detengono sono regolarmente negoziati in volumi molto grandi. Suggerimento: Cerca sempre di avere un differenziale bid/ask molto simile (basso) tra loro così da tradare un’ETF abbastanza liquido. All’aumentare del volume del fondo, di norma aumenta anche la liquidità di un ETF;
  6. METODO DI REPLICA: Ci sono tre diversi metodi di replica: – Il metodo di replica fisica totale si ha quando l’ETF detiene gli stessi titoli dell’ETF, nella medesima proporzione, per offrire una performance accurata; – Un’altra tipologia di replica fisica è data del campionamento, in questo caso l’ETF detiene un campione rappresentativo dei titoli dell’indice piuttosto che esattamente gli stessi titoli nelle stesse quantità; – Il metodo di replica sintetica, infine, consiste nel replicare un indice utilizzando uno swap sul rendimento totale. Lo swap è uno strumento finanziario che paga all’ETF l’esatto rendimento dell’indice che copre. Questo metodo ci espone al rischio di controparte, ovvero alla potenziale impossibilità del fornitore dello swap di far fronte ai propri impegni. Suggerimento: È sempre preferibile acquistare ETF con una metodologia di replica di tipo fisica per evitare rischi inutili;
  7. DISTRIBUZIONE DEI DIVIDENDI: Ci sono due diversi opzioni di distribuzione dei dividendi: – Gli ETF a distribuzione accreditano un introito (interesse o dividendo) direttamente sul conto di brokeraggio/piattaforma in modo da poter esser speso o reinvestito per soddisfare le proprie necessità; – Gli ETF ad accumulazione non accreditano gli introiti ma li reinvestono automaticamente nel prodotto stesso. Ciò aumenta il valore delle azioni del vostro ETF, risparmia i costi di transazione, e accresce il valore dei vostri investimenti nel tempo utilizzando l’effetto composto degli interessi. Suggerimento: Risulta essere preferibile la modalità ad accumulo nel caso in cui sei un investitore di lungo periodo in modo tale da sfruttare le potenzialità dell’interesse composto.
  8. DOMICILIAZIONE DEL FONDO: Vale la pena sapere quale sia la sede legale dell’ETF al fine di evitare complicazioni fiscali in un momento futuro. La maggior parte degli ETF scambiati in Europa sono domiciliati in Irlanda o in Lussemburgo in quanto questi paesi offrono vantaggi fiscali e legali. Suggerimento: Irlanda o Lussemburgo devono essere i domicili dei tuoi ETF, evita ogni altro paese extra-EU (es. Isole Cayman, etc.) per non ritrovarti con un pugno di mosche in mano in futuro.


E tu come selezioni i tuoi ETF da acquistare?
Scrivilo qui sotto nei commenti e leggi l’articolo “ETF da tenere in Portafoglio per SEMPRE” su SuitUpBlog 🙂
Articolo redatto dal consulente digitale Leonardo Papaveri!

Condividi!