INVESTIMENTI: 4 METODI per pagare meno TASSE in Italia
Indice dei contenuti:
1) Investimenti e Tasse
Se stai pensando di cominciare a investire o già hai iniziato da poco tempo, è importante che tu conosca come funziona la tassazione per gli investimenti finanziari in Italia. Quella delle tasse, è una parte fondamentale che bisogna sempre valutare quando si investe, in quanto influisce significativamente sui rendimenti finali del tuo portafoglio e condiziona alcune scelte legate alla gestione degli investimenti stessi.
Per ogni tipo di investimento, infatti, è prevista una tassazione specifica, con diverse aliquote e imposte che è necessario versare. In alcuni casi è possibile delegare gli adempimenti fiscali all’intermediario, in altri invece è impossibile farlo e dunque dovremmo noi in prima persona pensare al pagamento delle tasse sui nostri investimenti. Dunque, cosa dobbiamo conoscere? La legge in Italia ci dice che le tasse sulle rendite finanziarie prevedono una flat tax del 26% (Legge 66/2014), un’aliquota generale applicata sulla maggior parte dei profitti maturati con gli investimenti di natura finanziaria, come la compravendita di titoli. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa normativa generale, per le quali è importante approfondire per non ricorrere in spiacevoli situazioni. Clicca qui per approfondire il tema, e continua poi a leggere il prossimo paragrafo per venire a conoscenza di alcuni trucchi semplici e pratici che puoi utilizzare fin da subito per diminuire le tasse sui tuoi investimenti.
2) Trucchi Fiscali per gli Investimenti
La legge italiana in tema di fiscalità sugli investimenti finanziari lascia ampia manovra a noi investitori e trader per ciò che riguarda la possibilità di ridurre la tassazione sui nostri investimenti. Il tutto tramite una seria di accorgimenti fiscali che ci aiutano a risparmiare molti soldi e nel contempo aumentare i nostri profitti. Come? Di seguito vengono riportati quattro dei principali trucchi di cui possiamo usufruire in Italia.
- ETF AD ACCUMULAZIONE: Chi decide di investire in ETF (Exchange Traded Fund) si troverà davanti una scelta: acquistare un ETF a distribuzione o un ETF ad accumulazione? La questione non si riduce solamente al ricevere (distribuzione) o non i dividendi (accumulazione), ma può implicare anche una tassazione differente. Se deciderai di investire in un ETF a distribuzione, ricorda che le somme percepite a titolo di cedola, dividendo o premio saranno tassate al 26% come reddito da capitale al momento della distribuzione. Al contrario, gli ETF ad accumulazione non sono soggetti a tassazione per i proventi reinvestiti e saranno oggetto di imposizione fiscale solo al momento della vendita delle quote dell’ETF. La somma che avresti dovuto pagare in imposte rimane in pancia all’ETF che continuerà a sua volta a generare un rendimento tramite la forza dell’interesse composto;
- AZIONI SENZA DIVIDENDO: Gli investitori azionari hanno due possibilità principali quando investono in azioni di società quotate: da un lato possono scegliere di investire i propri soldi in azioni che pagano un dividendo costante (es. Coca-Cola) e dell’altro lato hanno l’opzione di investire in quelle azioni che non pagano alcun dividendo (es. Amazon). Quale scegliere? La risposta è: DIPENDE, infatti mentre gli investitori che investono in azioni che pagano un dividendo, dovranno di conseguenza pagare un’imposta del 26% sull’importo del dividendo distribuito (inefficiente dal punto di vista fiscale); quegli investitori che invece decidono di investire i propri risparmi in azioni che non distribuiscono i dividendi, ma che al contrario trattengono l’importo per reinvestirlo nella crescita aziendale, non dovranno nulla al fisco fintanto che non decideranno di vendere le loro azioni in portafoglio (efficace fiscalmente). Anche in questo caso, inoltre, l’interesse composto agirà da moltiplicatore dei nostri guadagni nel lungo termine;
- FONDO PENSIONE: Gli aderenti alla previdenza complementare durante la fase di accumulo possono agevolare di alcuni benefici fiscali molto interessanti. Infatti, è possibile dedurre dal tuo reddito complessivo annuo i contributi versati al fondo pensione fino al limite di 5.164,57 euro. I rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato, la tassazione è fissata al 12,5%. Investire parte dei nostri risparmi in un fondo pensione può essere un’ottima idea per tutti coloro che vogliono ridurre le loro uscite di cassa verso il fisco italiano;
- TFR NEL FONDO PENSIONE: Anche per il TRF o trattamento di fine rapporto, che si matura mese dopo mese lavorando presso un certo datore di lavoro, il ragionamento è pressoché simile a quello già fatto nel punto precedente. In effetti, per l’investitore è possibile destinare tutto o parte del proprio TFR maturato, all’interno del fondo pensione, destinando così una ulteriore parte del tuo reddito agli investimenti e sottraendolo quindi dalle mani del fisco. Ciò è possibile semplicemente compilando un modulo che puoi richiedere direttamente al tuo datore di lavoro. Nel caso in cui, il tuo TRF rimanga in azienda, invece, è riconosciuto al lavoratore da parte del datore di lavoro un rendimento del 1,5% più il 75% del valore dell’inflazione. Generalmente, queste cifre sono piuttosto basse, o comunque inferiori di quelle che si possono ottenere semplicemente investendo nei mercati finanziari, anche tramite un fondo pensione.
N.B. Se hai bisogno di supporto tecnico per comprendere il complesso mondo fiscalità-Investimenti, il team SuitUp in collaborazione con il Consulente Fiscale e del Lavoro Rag. Piattella Paola è a tua completa disposizione. Di seguito vengono riportati i nostri contatti.
E tu conosci altri trucchi per pagare meno tasse sugli investimenti? Faccelo sapere nei commenti qui sotto e leggi l’articolo “Come pagare le tasse sul Trading in Italia” su SuitUpBlog 🙂
Articolo redatto dal consulente digitale Leonardo Papaveri!