3) Le 10 Aziende che pagano di più in Italia nel 2023

 
Dall’energia alla tecnologia e oltre, andiamo alla scoperta delle 10 realtà in Italia che nel 2023 si sono guadagnate una posizione di prestigio nell’offrire salari redditizie per i loro dipendenti. Per fare ciò, però, dobbiamo prima introdurre il concetto di Corporate Salary Index (CSI), un indicatore che mostra quanto un’azienda retribuisce i propri impiegati rispetto alla media del mercato, e si calcola come rapporto tra la RAL media in azienda e la RAL media di mercato. Nel caso in cui tale indicatore superi il valore di 100, vuol dire che l’azienda in esame sta pagando i propri dipendenti di più rispetto alla media di mercato e viceversa. In dettaglio:

1. A2A: Società multiservizi italiana attiva nella produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica, gas, gestione rifiuti, nei servizi ambientali e nello sviluppo di prodotti e servizi per l’efficienza energetica, l’economia circolare e la mobilità elettrica. Con un Corporate Salary Index di 117,1, A2A paga in media i propri dipendenti il 17,1% in più rispetto alla media di mercato;
2. CISCO: Azienda statunitense specializzata nella fornitura di apparati di networking per il funzionamento delle reti LAN, MAN, WAN e VLAN e il sistema operativo IOS che le pilota. Cisco è entrata ormai anche nel mercato della sicurezza e in quello della telefonia. Con un Corporate Salary Index di 113,9, Cisco Italia paga in media i propri dipendenti il 13,9% in più rispetto alla media di mercato;
3. PROCTER & GAMBLE: Multinazionale di beni di largo consumo con sede a Cincinnati, Ohio (USA). Il gruppo produce tutta una serie di articoli conosciuti, come i prodotti di pulizia per la casa Mastro Lindo e Viakal, prodotti per la cura del bucato come Dash e l’ammorbidente Lenor e tanti altri. Con un Corporate Salary Index di 112,5, Procter & Gamble Italia paga in media i propri dipendenti il 12,5% in più rispetto alla media di mercato;
4. ENAV: Azienda pubblica italiana sotto forma di società per azioni, che opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza italiana. Con un Corporate Salary Index di 111,8, Enav paga in media i propri dipendenti il 11,8% in più rispetto alla media di mercato;
5. ESSILORLUXOTTICA: Azienda italiano-francese che produce e commercializza occhiali. È presente in oltre 150 paesi ed è la più grande produttrice mondiale di montature per occhiali da vista e da sole. Con un Corporate Salary Index di 111,6, Luxottica paga in media i propri dipendenti il 11,6% in più rispetto alla media di mercato;
6. IKEA: Multinazionale svedese fondata da Ingvar Kamprad, specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e altra oggettistica per la casa. Con un Corporate Salary Index di 111,1, Ikea Italia paga in media i propri dipendenti il 11,1% in più rispetto alla media di mercato;
7. BARILLA: Multinazionale alimentare italiana, operante nel mercato della pasta secca, dei sughi pronti, dei prodotti da forno, della farina e del pane. Con un Corporate Salary Index di 110,7, Barilla paga in media i propri dipendenti il 10,7% in più rispetto alla media di mercato;
8. SOGEI: Società Generale d’Informatica S.p.A. è un’azienda italiana che opera nel settore dell’ICT. Svolge servizi di consulenza informatica per la pubblica amministrazione, in particolare per il Ministero dell’economia e delle finanze e per le Agenzie fiscali italiane. Con un Corporate Salary Index di 110,6, Sogei paga in media i propri dipendenti il 10,6% in più rispetto alla media di mercato;
9. MICROSOFT: Multinazionale informatica statunitense fondata da Bill Gates nel 1975, attualmente sviluppa, produce, supporta e vende computer software, elettronica di consumo, personal computer e altri servizi. Con un Corporate Salary Index di 110,6, Microsoft Italia paga in media i propri dipendenti il 10,6% in più rispetto alla media di mercato;
10. SALINI IMPREGILO: Gruppo multinazionale italiano nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria. Con un Corporate Salary Index di 110,3, Salini paga in media i propri dipendenti il 10,3% in più rispetto alla media di mercato.